Le elezioni del 1946 a Sulmona – Il successo delLa Democrazia Cristiana e la prima lista civica della storia

La prima sfida democratica dopo il conflitto a Sulmona: elezioni, ricostruzione e nuove speranze per il futuro

Il 1946 è un anno importante per Sulmona e per l’intera Italia, un periodo di rinascita dopo le devastazioni della Seconda Guerra Mondiale. Sono presenti ancora i segni tangibili del conflitto: pareti squarciate dalle bombe, segni ancora visibili dei bombardamenti che hanno investito la città e mietuto vittime civili. La città ha contribuito in maniera determinante alla resistenza umanitaria e questo la porterà il 29 agosto del 1986 ad essere insignita della Medaglia d’Argento al Valor Militare.

Torniamo però al 1946 quando, dopo due anni di gestione del Comune da parte del Comitato di Liberazione Nazionale, il 7 aprile si tengono le prime elezioni amministrative.

È un momento storico: per la prima volta i cittadini hanno la possibilità di eleggere i propri rappresentanti. La parola “sindaco” sostituisce quella di “podestà” con un ritorno ad un clima di libertà e democrazia.

La campagna elettorale, allora definita ancora “propaganda”, è animata da comizi nelle piazze, spesso improvvisati su sedie, tavolini o balconi, dove si discute, si litiga e si costruisce una nuova cultura del confronto politico1. I partiti in lizza includono la Democrazia Cristiana (DC), il Raggruppamento Popolare di Sinistra (PCI e PSI), la coalizione che include repubblicani, azionisti, reduci e combattenti. Per la prima volta compare una lista civica la SMPE.

I risultati elettorali premiano la Democrazia Cristiana, che conquista 24 seggi, mentre ai socialcomunisti ne vanno 6. Nessuno al raggruppamento misto e alla lista civica SMPE.

Consiglieri eletti nel 1946:

Giuseppe GiammarcoDCErcole TironeDC
Amedeo FelicelliDCEdmondo De PanfilisDC
Antonio TursiniDCSerafino ManciniDC
Umberto MarconeDCCarlo GiammarcoDC
Croce RaponeDCMario CostanzoDC
Pasquale SpinosaDCUmberto CantelmiDC
Luciano MininniDCEzio PittoniDC
Lidia BarbatiDCGiuseppe ScappaticciDC
Gustavo MilloDCPaolo MariniDC
Vittorio RaponeDCMario CentofantiDC
Concezio Di RuscioDCGiacomo PaolilliDC
Rosolino Di CensoDCGiovanni SantarelliDC
Mario ScoccoSINOreste CorsettiSIN
Stanislao D’EmilioSINEmanuele BertiSIN
Claudio Di GirolamoSINAlma Bianchini

Il primo Consiglio Comunale del dopoguerra affronta sfide imponenti: la ricostruzione della città e la definizione di un nuovo volto urbanistico, dopo il piano urbanistico dell’Architetto Pietro Aschieri risalente al primo dopo guerra. Si discute sull’ampliamento degli spazi urbani e sulla necessità di modernizzare la città, ma con risorse limitate si realizzano solo i primi edifici popolari.

Non viene ancora eletto il sindaco direttamente dai cittadini e si succedono tra il 1946 e il 1951:

  • Giammarco Giuseppe tra il 02/05/1946 e il 18/08/1946
  • Costanzo Mario tra il 18/08/1946 e il 18/10/1948
  • Tirone Ercole tra 18/10/1946 e il 10/06/1951

All’interno delle tre giunte nominate è presente la Professoressa Lidia Barbati, unica donna, eletta tra le fila della Democrazia Cristiana.

Nonostante l’entusiasmo per il cambiamento, Sulmona continua a fare i conti con le difficoltà del dopoguerra, tra emigrazione, rimesse dall’estero e la lenta ripresa economica. Si accendono speranze per Sulmona Provincia, dibattito che accompagnerà la città per lungo tempo.

Tra i principali provvedimenti della giunta comunale abbiamo: la Costituzione del Comitato turistico pro Sulmona nel 1946, l’aggregazione di una parte della frazione Bagnaturo di Pratola Peligna al comune di Sulmona nel 1946. Inoltre tra il 1947 e il 1951, il Comune ha gestito direttamente il servizio di nettezza urbana2.

  1. Antonio Mancini, (1988), Le elezioni amministrative a Sulmona dal 1946 ad oggi, Torre dei Nolfi – Bugnara, Edizioni Sertipo Fontamara ↩︎
  2. Fonte Archivio di Stato Sez di Sulmona ↩︎

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