Le elezioni del 1956: Si spacca la DC, arrivano PSI e MSI. La città si prepara a Jamm’ mo’

A distanza di cinque anni dalle elezioni precedenti, la città si trova ad affrontare una situazione di crescente tensione politica ed economica. Dal dopoguerra la Democrazia Cristiana dominava incontrastata il panorama politico cittadino. Ora il partito democristiano è lacerato da divisioni interne e si presenta alle elezioni frammentato. Il malcontento cittadino raggiunge livelli mai visti prima e culminerà con la rivolta di Jamm’ Mo’ del 1957 a cui dedicheremo un approfondimento specifico.

La frammentazione della DC e l’emergere di nuove forze politiche

Le tensioni interne alla Democrazia Cristiana, che avevano già minato la stabilità della precedente amministrazione, esplodono definitivamente, portando alla chiusura anticipata della legislatura e alla nomina di un Commissario Prefettizio.

Alle elezioni del 1956, la DC si presenta divisa in tre tronconi: la DC ufficiale, i Coltivatori Diretti- Lista Vanga e i Coltivatori Diretti propriamente detti1. Questa frammentazione indebolisce il partito democristiano, che comunque rimane il primo per preferenze ma perde la maggioranza assoluta.

Tratto da: Antonio Mancini, (1988), Le elezioni amministrative a Sulmona dal 1946 ad oggi, Torre dei Nolfi – Bugnara, Edizioni Sertipo Fontamara

La divisione della DC apre la strada a nuovi equilibri politici. Il Partito Socialista Italiano ottiene il suo primo grande successo, riuscendo a conquistare sette seggi in Consiglio comunale. Un altro evento significativo è la prima apparizione del Movimento Sociale Italiano, che raccoglie 987 voti, segnalando l’ingresso della destra post-fascista nel panorama politico cittadino.

Consiglieri eletti nel 1956:

Alberto RuggieriDCCostantino LeombrunoDC
Costantino VagnozziDCElvira PacellaDC
Umberto CantelmiDCGaetano GiannantonioDC
Giovanni FedericoDCGiovanni De BartolomeisDC
Vito MininniDCNicola SerafiniPSI
Arturo TrinchiniPSIGuerino CentofantiPSI
Carlo GiammarcoPSIMario ScoccoPSI
Giovanni D’AmarioPSIAndrea PoillucciPSI
Annibale Luigi CorviPCIVincenzo PistilliPCI
Claudio Di GirolamoPCILoreto ChiocchioPCI
Luigi SantroniMSIVincenzo MasciMSI
Panfilo MazaraCAMP.Paolo Di BartolomeoCAMP.
Raffaele Del BassoCAMP.Carlo De PanfilisVANGA
Gino IncaniVANGALorenzo LeopardiVANGA
Mario MolinariColtiv. DirVictor Ugo CascianoPSDI

La vera sorpresa delle elezioni è l’elezione del liberale Panfilo Mazara, candidato della lista Campanile e Cupola. Insieme a lui saranno componenti della giunta gli assessori Guido Carrozza, Umberto Cantelmi, Paolo Di Bartolomeo, Giovanni Federico, Gino Incani e Giovanni De Bartolomeis

Un territorio in crisi: chiusure industriali e perdita di servizi

Il quadro economico di Sulmona nel 1956 è critico. Il dopoguerra ha lasciato la città in una situazione di forte depressione economica. Oltre a non esserci un vero e proprio tessuto economico ed industriale, la crisi porta alla chiusura di alcune attività produttive2 tra cui:

  • Una fabbrica di alcolici;
  • Un lanificio;
  • Due pastifici;
  • Una industria di marmi.

Inoltre, come già visto nell’articolo sul quinquennio 1951-1956, Sulmona continua a perdere centralità dal punto di vista amministrativo e militare. Negli ultimi decenni la città è stata privata di numerose istituzioni statali3, tra cui:

  • La Sottoprefettura;
  • La Corte d’Assise;
  • Il Distaccamento di Artiglieria e il Deposito di Lanciafiamme;
  • Il Deposito e Centro di Reclutamento Alpini per l’Italia Centro-Meridionale;
  • Un Battaglione del 13º Reggimento Fanteria;
  • L’Ufficio Manutenzione e Lavori delle FF.SS.;
  • L’Ufficio distaccato del Genio Civile;
  • L’Ufficio regionale contro l’analfabetismo;
  • Parte della giurisdizione del Tribunale di Sulmona (con il passaggio della Pretura di Popoli, Torre de’ Passeri e Cocullo ad altri distretti);
  • Lo Stabilimento della Montecatini (polverificio e altri prodotti chimici);
  • Il Collegio elettorale, abolito nel 1946;
  • La Cattedra Ambulante di Agricoltura.
Nasce nel 1957 il periodico Pigreco, edito dall’Istituto tecnico per ragionieri
La rivolta del 1957 e la fine dell’amministrazione Mazara

La crescente insoddisfazione per la situazione economica e la perdita di istituzioni strategiche culmina in una vera e propria sollevazione popolare. Il 2 e 3 febbraio 1957, Sulmona è scossa da manifestazioni di protesta che passano alla storia come la rivolta di “Jamm’ mò!”. La cittadinanza si mobilita in massa contro il trasferimento del Distretto Militare, percepito come l’ennesima privazione per il territorio.

I dati mostrano l’assurdità della decisione: il Distretto Militare di Sulmona serviva 242.248 abitanti in 65 comuni e precettava 2261 giovani nella leva del 1957, mentre quello dell’Aquila, che contava solo 139.236 abitanti e 43 comuni, precettava appena 1271 giovani. Questo elemento alimenta ulteriormente la protesta cittadina.

Alla rivolta popolare di Jamm’Mo’ dedicheremo uno spazio apposito.

Il sindaco Marchese Panfilo Mazara cerca di sedare la rivolta

Di fronte all’escalation delle tensioni, il sindaco Mazara e l’intero Consiglio comunale si dimettono. Alcuni osservatori dell’epoca interpretano questa rinuncia della DC alla guida della città come una mossa strategica per lasciare la gestione della crisi nelle mani di altri4. La città viene affidata a un Commissario Prefettizio, incaricato di traghettare Sulmona verso nuove elezioni.

  1. Antonio Mancini, (1988), Le elezioni amministrative a Sulmona dal 1946 ad oggi, Torre dei Nolfi – Bugnara, Edizioni Sertipo Fontamara ↩︎
  2. Luigi Santroni, (1957), I moti di Sulmona (Jamm’Mo), Sulmona, Editrice EPI ↩︎
  3. V. nota 2 ↩︎
  4. V. nota 2 ↩︎

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1 commento su “Le elezioni del 1956: Si spacca la DC, arrivano PSI e MSI. La città si prepara a Jamm’ mo’”

  1. Raffaele Giannantonio

    Molto interessante e ben scritto. Bravo Andrea. Con molta nostalgia ho trovato il nome di mio padre Gaetano tra gli eletti. Sarà poi Presidente della Commissione Urbanistica. Sono curioso di sapere cosa scriverai a proposito della elezioni più recenti. Buona prosecuzione e grazie per la tua preziosa ricerca.