Le elezioni a Sulmona nel 1961, la città getta le basi per il futuro

Con le elezioni del 1961 si consolida la nuova classe dirigente che governerà Sulmona per molto. Dopo il quinquennio al governo della città giudicato in maniera positiva, la Democrazia Cristiana riconquista la maggioranza assoluta con il 54,40% dei voti e 18 seggi in consiglio comunale.

Le sinistre calano, così come il Movimento Sociale Italiano, mentre ricompare la lista civica Campanile e Cupola, che aveva caratterizzato le elezioni precedenti. Gli anni Sessanta rappresentano un periodo tutto sommato positivo per la città: la ripresa economica si comincia a sentire concretamente. La comparsa dei primi “lavoratori dell’industria” produce effetti significativi1.

Tratto da: Antonio Mancini, (1988), Le elezioni amministrative a Sulmona dal 1946 ad oggi, Torre dei Nolfi – Bugnara, Edizioni Sertipo Fontamara

Consiglieri eletti nel 1961:

Alberto RuggieriDCIlio Di IorioDC
Vincenzo CarboneDCPaolo Di BartolomeoDC
Lucia Di LisioDCGuido SantarelliDC
Antonio BiffiDCGaetano VagnozziDC
Lorenzo LeopardiDCAntonio D’ArtistaDC
Mario PascucciDCConcezio BarconeDC
Giacomo LumiaDCAmedeo CorradiniDC
Dario La PortaDCVincenzo CotogniniDC
Roberto RomanelliDCOrazio Di ProsperoDC
Arturo TrinchiniPSINicola SerafiniPSI
Victor Ugo CascianoPSIFranco BalassonePSI
Vincenzo PistilliPCIClaudio Di GirolamoPCI
Annibale Luigi CorviPCICarlo AutieroPCI
Beniamino De PanfilisPCIRenato CaraccioloCAMP.
Italo FallavollitaMSIPasquale TrozziPSDI

Sarà sindaco nuovamente e per l’intera consiliatura il Gen. Alberto Ruggeri della Democrazia Cristiana. Insieme a lui saranno componenti della giunta gli assessori Paolo Di Bartolomeo, Mario Pascucci, Ilio Di Iorio, Dario La Porta e Lorenzo Leopardi.

La crescita della città

Tra il 1962 e il 1965, Sulmona vive una fase di crescita ordinata e diffusa, durante la quale si colmano le mancanze della ricostruzione postbellica. L’edilizia pubblica si espande, mentre quella privata inizia a muovere i primi passi verso il decollo, che si concretizzerà nel corso del decennio. Il Piano Regolatore del 1959 inizia a dare forma a interi quartieri come quelli di:

  • via Cappuccini,
  • via Circonvallazione Orientale,
  • via Papa Giovanni XXIII,
  • via Montesanto
  • via Freda

In questi quartieri, tra il 1963 e il 1965, nascono diversi complessi di edilizia popolare promossi dall’IACP e da iniziative private. Le caratteristiche comuni ai complessi residenziali sono rappresentate da palazzine di 3-5 piani, cortili e spazi verdi comuni, servizi interni come garage, cantine e lavanderie2. Si tratta di abitazioni destinate ad una nuova classe media composta da famiglie di dipendenti pubblici, lavoratori delle prime industrie che mettono piede a Sulmona, piccoli commercianti e giovani coppie.

Sulmona verso l’industrializzazione

Sul fronte produttivo, la città registra una notevole crescita dell’attività manifatturiera. Si ampliano o sorgono strutture produttive che anticipano la futura espansione industriale della città, nascono opifici come mulini, falegnamerie, mobilifici, officine meccaniche, come già abbiamo visto nell’articolo precedente sul periodo 1957-1961.

La “liberazione” dell’Acquedotto

Oltre all’espansione edilizia, si interviene sul patrimonio monumentale e sul disegno urbano del centro storico. Un’opera significativa è la liberazione dell’acquedotto medievale in Piazza Garibaldi. Il 19 maggio 1960, il Consiglio Comunale delibera di “accollarsi le spese eccedenti quelle coperte dalla Cassa del Mezzogiorno“, comprese le sistemazioni stradali. La Soprintendenza realizza i lavori di demolizione delle abitazioni che insistevano sull’Acquedotto tramite due imprese locali: Mininni Luciano per le demolizioni, La Gatta Carlo per i restauri3.

Foto tratta dal profilo Facebook di Giacomo Spinosa

Le operazioni preliminari iniziano tra il 1960 e il 1961, i lavori veri e propri partono nel 1964 e si concludono nel 1967.

Un altro intervento importante riguarda la Chiesa della Santissima Trinità, da cui tra qualche giorno partirà la Processione del Venerdì Santo. I lavori di riparazione post-bellici, affidati all’Impresa Fasoli Panfilo, iniziano il 3 febbraio 1962 e si concludono il 30 luglio 19634.

La cerimonia di consegna della medaglia d’oro alla Brigata Maiella

Il 2 maggio 1965 si tiene in Piazza Garibaldi la cerimonia per la consegna della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Brigata Maiella, conferita con decreto dell’11 febbraio 1964. Partecipano, oltre alle autorità locali, Giulio Andreotti (allora ministro della Difesa), Ettore Troilo (comandante della Brigata), gli ufficiali della formazione Gilberto Malvestuto, Pasquale Laudadio, Giovanni Ricottilli, Giuseppe Spataro (vicepresidente del Senato), Lorenzo Natali (sottosegretario al Tesoro).

Foto dell’Archivio di Stato, Sezione di Sulmona

La città che cambia

I cambiamenti in atto a livello economico trasformano anche la società, la popolazione si sposta dalle frazioni ai nuovi quartieri (in futuro vedremo che questo fenomeno sarà inverso), la città diventa più giovane e più dinamica, si formano nuove classi sociali come quelle degli impiegati, operai e piccoli commercianti.

Tra il 1961 e il 1965, Sulmona consolida il proprio assetto urbano, modernizzando servizi e abitazioni. La città cresce, in attesa di quella che sarà la sua più importante espansione tra fine anni ’60 e gli anni ’70 che vedremo nei prossimi articoli.

  1. Antonio Mancini, (1988), Le elezioni amministrative a Sulmona dal 1946 ad oggi, Torre dei Nolfi – Bugnara, Edizioni Sertipo Fontamara ↩︎
  2. Raffaele Giannantonio, (2011), L’ARCHITETTURA DEL DOPOSTORIA. Sulmona e la ricostruzione post-bellica, Pescara, Carsa Edizioni ↩︎
  3. v. nota 2 ↩︎
  4. v. nota 2 ↩︎

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